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Messenger Kids: la nuova app di Facebook per gli under 13

Messenger Kids: la nuova app di Facebook per gli under 13

Scritto da Federica Mazza

- 4 Dicembre 2017

Messenger Kids è la nuova chat di Facebook per i minori di 13 anni. Questa nuova iniziativa scatenerà nuove polemiche?

Messenger Kids è la nuova chat ideata da Facebook per i bambini al di sotto dei 13 anni. Dopo le recenti polemiche in fatto di privacy e minori, il social network di Mark Zuckerberg sorprende tutti e apre le porte agli utenti del domani.

La nuova piattaforma di messaggistica sarà lanciata in anteprima negli Stati Uniti sui dispositivi iPhone e iPad e, secondo quanto promesso dai vertici aziendali, garantirà la completa tutela dei più piccoli.

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Tutti i dettagli della nuova chat di Facebook

La nuova applicazione, utile allo scambio di messaggi, potrà essere utilizzata senza alcun obbligo di iscrizione al social network da parte del minorenne. Ogni bambino potrà, infatti, accedere alle conversazioni con i propri amichetti grazie all’account di uno dei genitori e sotto la completa supervisione dell’adulto.

I messaggi, le videochiamate e le note vocali potranno essere inviati esclusivamente attraverso la connessione WiFi e il tutto sarà condito da emoticons ed adesivi appositamente creati per divertire e suscitare interesse.

Per quanto riguarda l’organizzazione dei contatti e delle chat, vi sarà la piena possibilità di bloccare gli utenti più fastidiosi e di avere sempre il libero accesso al contenuto dei messaggi.

La nascita di questa iniziativa

Messenger Kids nasce dalla necessità di avvicinare i genitori ai figli e i nonni ai nipoti. A detta del Product Manager di Facebook, Loren Cheng, l’applicazione rappresenta un nuovo ed indispensabile strumento di comunicazione fra il mondo dei grandi e quello dei più piccini.

Ovviamente, questa nuova iniziativa non può che suscitare ulteriori polemiche sui bambini e il digitale. Oggigiorno, i minori sono sempre più esposti ai pericoli della rete e, la costante nascita di servizi online dedicati ai giovanissimi, non fa altro che aumentare la percentuale di bambini esposti alla pedopornografia.

Anche YouTube ha già studiato e lanciato la sua versione `Kids´ in Usa e Regno Unito. Ora la casa madre è stata chiamata in giudizio per rispondere delle accuse relative alla condivisione di video dai contenuti inappropiati e violenti anche con i minori.

Ulteriori polemiche sull’abuso dei social da parte dei bambini

’’Dio solo sa cosa fanno i social network al cervello dei nostri bambini’’ ha dichiarato Sean Parker, ex presidente di Facebook, sottolineando come queste piattaforme ’’approfittano delle vulnerabilità della psicologia umana’’.